Vita di comunità

Spesso gli immigranti italiani raggiungevano parenti o paesani che si erano già stabiliti in Canada. A partire da questi rapporti preesistenti, in tutto il Canada si formarono comunità italiane. In città grandi e piccole, nacquero le Little Italy: ripari da una società canadese talvolta ostile. In questi quartieri, un immigrato poteva parlare il suo dialetto senza dover ricorrere all'inglese, e continuare pratiche culturali portate dall'Italia. In queste comunità, gli italiani festeggiavano le loro feste, ascoltavano la messa in italiano, andavano a ristoranti italiani e facevano la spesa in negozi che importavano cibi italiani.

 

Organizzazioni comunitarie

Gli immigrati italiani formarono proprie organizzazioni sociali. La maggiore fu l'Ordine dei Figli d'Italia (Order of the Sons of Italy, OSI), comparso per la prima volta in Canada nel 1915. Tra gli altri gruppi c'erano l'Ordine degli Italocanadesi (Order of Italian Canadians) e la Società di Mutuo Soccorso la Trinacria. In cambio di una quota mensile, queste organizzazioni fornivano ai soci benefici in caso di malattia o di morte. Le organizzazioni tenevano anche regolarmente iniziative di autofinanziamento del proprio lavoro.
 

Stampa italocanadese

Prima della seconda guerra mondiale, la stampa canadese non riportava notizie sulle comunità italocanadesi communities. Di conseguenza, già a partire dagli anni Novanta dell'Ottocento, gli italocanadesi crearono una propria stampa. Giornali come L’Araldo del Canada di Montreal e Il Progresso Italo-Canadese di Toronto riferivano degli avvenimenti in Italia e nelle comunità italocanadesi che servivano. Si trattava di pubblicazioni patriottiche che sostenevano il governo italiano ma che aiutavano anche gli immigrati italiani a integrarsi nella società canadese. Negli anni Trenta iniziarono ad apparire giornali dichiaratamente fascisti.