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  • Ricordi della seconda guerra mondiale

    Il 10 giugno del 1940, il dittatore italiano Benito Mussolini annunciò che l'Italia era entrata in guerra a fianco della Germania. Entro pochi minuti dall'annuncio, il governo canadese ordinò alla Reale Polizia Canadese a Cavallo (RCMP) di arrestare gli italocanadesi considerati un rischio per la sicurezza dello stato.

    Ai sensi della Legge sulle misure di guerra, 31.000 italocanadesi furono designati stranieri nemici. Circa 600 di costoro furono prelevati dalle proprie case e separati dalle famiglie.

    Nessuno fu mai imputato formalmente di fronte a un tribunale.

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  • Vivere in Canada

    Tra il 1876 e il 1942, circa 18 milioni e mezzo di italiani emigrarono verso altri paesi europei, l'Africa settentrionale, l'Australia e le due Americhe. Solo 126.000 vennero in Canada, paese che necessitava di manodopera a basso costo per le miniere, l'industria e l'edilizia.

    La vita degli emigranti era ardua. Agli italiani si davano i lavori più faticosi e pericolosi. Non avevano garanzie e venivano discriminati sul posto di lavoro e fuori. Pagati poco e cercando di mettere da parte qualcosa, facevano una vita molto frugale.

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  • Diventare il nemico

    Entro mezz'ora dalla dichiarazione di guerra dell'Italia, gli agenti iniziarono a effettuare arresti in tutto il Canada. I sospetti vennero prelevati dai posti di lavoro. Alcune case furono messe a soqquadro nella ricerca di prove a carico.

    Gli italocanadesi arrestati furono portati in carceri locali in attesa di venire trasferiti in campi d'internamento. Molti di loro non avevano idea del motivo per cui si trovavano in una tale situazione. Non venne loro detto cosa sarebbe successo.

    Molti altri furono designati come stranieri nemici, persero il lavoro o subirono vandalismi, offese o violenze.

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  • Gli italocanadesi al giorno d'oggi

    Subito dopo la guerra, la comunità italocanadese si frammentò. Alcuni temevano di venire nuovamente presi di mira dal governo canadese. Tentarono di tornare a una vita normale nel più breve tempo possibile.

    Una volta rilasciati, molti internati furono costretti a ricominciare tutto da capo. Mentre alcuni riuscirono a riavere i vecchi posti di lavoro, molti altri dovettero trovarne di nuovi.

    Gli italocanadesi dovettero anche ricostruire le organizzazioni comunitarie e creare rapporti con l'ondata di nuovi arrivi provenienti dall'Italia messa in ginocchio dalla guerra.

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  • È solo storia passata...

    Oltre agli italocanadesi, il governò internò anche tedescocanadesi, nippocanadesi e altri.

    Ciò che successe nella seconda guerra mondiale non fu un caso isolato. Altre volte il Canada ha internato gruppi considerati minacce per la pubblica sicurezza.

    Anche se la sicurezza è nell'interesse di tutti i canadesi, è necessario mantenere un equilibrio tra diritti individuali e pubblica sicurezza. Questo equilibrio va mantenuto anche nei periodi di crisi. In una società democratica dev'esserci spazio per diverse fedi politiche, opinioni e religioni.

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  • imageCRONOLOGIA

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  • INTERACTIVE MAP

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  • imageELENCO DEGLI INTERNATI

    Nel 1940, 31.000 italocanadesi vennero ufficialmente designati stranieri nemici. Circa 600 di costoro furono prelevati dalle proprie case e separati dalle famiglie. Furono detenuti in carceri e campi di prigionia. Una parete virtuale rende omaggio a questi internati.

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