Vetrina della mostra Beyond the Barbed Wire

Vetrina della mostra Beyond the Barbed Wire: Experiences of Italian Canadians in WWII (“Oltre il filo spinato: esperienze di italocanadesi nella seconda guerra mondiale”). La vetrina contiene posta dalla prigionia, una placca in legno e una cintura.

A sinistra vi sono due cartoline dalla prigionia inviate ai familiari da Federico Ghislieri. La cartolina più in basso è tipica del tipo di corrispondenza scambiata tra gli internati e le famiglie e gli amici rimasti a casa. La cartolina più in alto è di tipo più elaborato e fu spedita nel periodo natalizio. Una scena che somiglia alle montagne sovrastanti il campo d'internamento è circondata da un motivo festivo, nastri e una fascia blu con la scritta “Buon Natale". Durante l'internamento gli internati avevano il permesso di scrivere tre lettere e quattro cartoline al mese. Le lettere dovevano avere una lunghezza massima di ventiquattro righe, le cartoline di otto. Questi limiti potevano essere superati per coloro che avevano ditte da mandare avanti e dovevano quindi rispondere alle lettere del Custode delle proprietà Nemiche. Tutte le lettere in uscita dal campo venivano lette da un censore prima di venire spedite, e se qualcosa veniva considerato inadatto, i passaggi in questione venivano cancellati con l'inchiostro. Lo stesso avveniva per la posta in arrivo. Le lettere scritte in italiano venivano tradotte in inglese prima di passare dalla censura. Ricevere posta era un'occasione importante per gli internati. Per la maggior parte di loro le lettere erano l'unico contatto con le famiglie.

L'oggetto al centro è una placca in legno creata dall'internato Federico Ghislieri con un rilievo raffigurante la moglie Mary Barazzuol Ghislieri. Come dimostrano le lettere e cartoline pervenuteci, gli uomini spesso pensavano alle famiglie e alle fidanzate rimaste a casa. Probabilmente Ghislieri intagliò questa placca come ricordo della moglie lontana. Come molti altri internati, Ghislieri portò a casa con sé questo e altri oggetti in legno. Tra gli oggetti prodotti dagli internati e portati a casa dopo il rilascio vi furono elaborati modellini di navi, specchi, rilievi dipinti, portagioie e vassoi.

L'oggetto a destra è una cintura realizzata da Federico Ghislieri come regalo per la moglie Mary durante l'internamento al campo di Kananaskis. La fibbia ha la forma della lettera "M", iniziale di Mary.

La Società del Centro Culturale Italiano (CCI) di Vancouver, BC, ha realizzato un progetto intitolato A Question of Loyalty (“Questione di lealtà”), finalizzato al riconoscimento e alla commemorazione delle esperienze di chi fu colpito dall'internamento degli italocanadesi della Columbia Britannica nel corso della seconda guerra mondiale. Il progetto comprende un lavoro teatrale (Fresco, scritto da Lucia Frangione in collaborazione con il BellaLuna Ensemble), un libro (Injustice Served, the story of BC’s WWII Italian Enemy Aliens di Ray Culos) e un'esposizione presso il Centro Culturale Italiano (Beyond the Barbed Wire: Experiences of Italian Canadians in WWII). L'esposizione è rimasta aperta al pubblico presso Il Museo del Centro Culturale Italiano di Vancouver, BC, dall'8 marzo al 31 agosto 2012.